Studi professionali, fase 2.
Punto interrogativo su come riapriranno gli studi professionali. Un settore, il nostro, poco considerato ma che ha risentito molto del lockdown: spesso e volentieri, infatti, i liberi professionisti tra i quali anche noi patrocinatori stragiudiziali operiamo nel mercato della concorrenza a partita Iva e senza alcuna tutela remunerativa in quanto non previsto un compenso fisso.
Procedura riapertura anticipata
Gli studi di infortunistica, in quanto attività correlate al settore assicurativo, potranno chiedere alla Prefettura della provincia o dell’area metropolitana di appartenenza, la riapertura anticipata della propria attività al fine di poter assicurare, in un momento di forte crisi economica, la ripresa delle attività a tutela del ristoro dei danni dovuti agli assistiti.
A tal fine, le domande dovranno essere inviate alla casella di posta elettronica certificata della Prefettura dal legale rappresentante della azienda interessata, indicando nell’oggetto “DPCM 10 aprile 2020 – Comunicazione attività funzionale alla filiera ai sensi dell’art. 2, comma 3” , complete delle seguenti informazioni:
- sede dello studio;
- tipologia di attività;
- auto dichiarazione del titolare della ditta attestante la fornitura o somministrazione di prodotti o servizi a favore delle imprese che svolgono le attività consentite di cui all’art. 2, comma 3 del D.P.C.M. in parola, indicando i beneficiari dell’attività e il relativo codice ATECO.
Qui, invece, l’ultimo DPCM del 26 aprile che sarà in vigore dal 04 maggio 2020.
La Segreteria Cupsit