Dal Blog del Carrozziere Napoli: straordinaria dimostrazione di unione contro il ddl concorrenza
La carica dei 300: in tanti erano, il 14 marzo 2015 a Napoli, allo Starhotel Terminus, per il convegno “Ddl concorrenza: il governo controriforma la Rc auto”. Si sono riuniti, provenienti da tutta Italia, i rappresentanti dei consumatori, dei danneggiati, dei carrozzieri, dei patrocinatori stragiudiziali, degli avvocati, dei medici, dei periti. Uniti, compatti, ognuno per fa conoscere la Carta di Bologna, per diffondere il verbo della libertà, della vera concorrenza, del vero libero mercato. Perché la mobilitazione ha proprio quell’obiettivo: coinvolgere nel “progetto Carta di Bologna”, nata con FEDERCARROZZIERI, anche i sindacati confederati. E coinvolgere pure le associazioni dei consumatori, le sigle di diversa estrazione. In nome della libertà di scelta dell’assicurato, in nome dei diritti degli automobilisti a un equo e pieno e rapido risarcimento, in nome della sicurezza stradale. E per un vero ribasso delle tariffe Rca, in parallelo con risarcimenti giusti.
Il via di De Crescenzio
Visto che è di casa, Mario De Crescenzio, presidente di MO BAST! nonché instancabile organizzatore, ha dato il via alle danze, evidenziando l’assurdità e la pericolosità del ddl concorrenza. Il moderatore, Tommaso Caravani, cede giustamente la parola a una signora, la professoressa Cassaniti, presidentessa Vittime della strada, paladina dei diritti di chi guida e di chi lavora con l’auto, che parte dalla mobilitazione di Bologna: “Ero presente a allora, quando incombeva un decreto che contrastava con i diritti degli assicurati. Ora viene riproposta la stessa cosa. Tutto viene letto nell’ottica del profitto e così io vorrei capire come mai a fronte di profitti così alti – 2,5 miliardi l’anno – si decide di abbassare i risarcimenti.
Una società civile non può tollerare queste gravi violazioni dei diritti di ognuno. Non può ammantare di interesse sociale i tagli ai diritti dei risarcimenti delle vittime. In una società civile la persona deve essere al centro della società. Anche gli artigiani vengono privati della possibilità di svolgere il proprio lavoro”
Perché Napoli
Ma sentiamo ancora De Crescenzio: “Napoli e provincia hanno il costo assicurativo più alto d’Europa” e la scelta della sede per la mobilitazione non poteva che essere Napoli. ”Un ddl davvero a favore della concorrenza dovrebbe contenere la portabilità delle polizze, o la possibilità di rivolgersi a compagnie europee. E soprattutto è sarebbe necessario che Ivass e Antitrust fossero rivoltate come calzini. Ripensate completamente. Invece, nulla di tutto ciò”. Qui entra in gioco il dottor Raffaele Zinno, segretario SISMLA e colonna portante della Carta di Bologna: è necessario, questo il succo del suo intervento di liberare i medici delle compagnie dal diktat loro imposto. Non solo: “Si fa confusione alle tabelle di risarcimento danni, che in ogni caso sono obsolete. Devono essere riviste, per diversi motivi: per questione giurisprudenziali e per questioni di calcolo del danno. Si fanno troppe cause e i medici firmano false valutazioni che danno false speranze ai danneggiati. Bisogna far valutare i danni da terzi e non da medici di parte, del danneggiato o delle assicurazioni. Deve nascere una nuova specializzazione di medici terzi specializzati”. Da parte sua, l’avvocato Giuseppe Mazzucchiello, presidente dell’Associazione Valore Uomo, ha brillantemente evidenziato l’urgenza di una vera legiferazione parlamentare, a fronte di un governo che agisce in dispregio della volontà popolare. A scaldare gli animi ci ha pensato il vicepresidente OUA, avvocato Vincenzo Improta, ha affermato l’impossibilità di accettare normative che riducono la persona a cosa. Mentre ha ribadito che la negoziazione assistita (con gli avvocati delle controparti che si accordano), già in vigore, può essere utile. Settimio Catalisano, vicepresidente Unarca, s’è chiesto argutamente e polemicamente perché la competenza è stata attribuita alla commissione Sviluppo economico, che già in passato spingeva a favore di norme su misura per le assicurazioni, anziché alla commissione Giustizia, che quelle regole aveva bocciato).
Serve una proposta concreta
Sempre pratico e concreto, Furio Truzzi, presidente ASSOUTENTI, ha spiegato alla platea: “È arrivato il momento di tradurre la Carta di Bologna in una proposta da presentare immediatamente per avviare una seria riforma del settore, che garantisca la libertà di scelta per l’assicurato”. Lucidissimo e tagliente il numero uno del CUPSIT, Stefano Mannacio: “La composizione dell’Ivass preoccupa. Non ha la capacità di intervenire nonostante le numerose irregolarità. Calano gli incidenti, salgono esponenzialmente gli utili delle compagnie; eppure, gli interventi più volte reiterati dal governo nascono nel solco di quella che sembra una specie di consociativismo Stato-assicurazioni nato per fregare vittime e carrozzieri. L’autorità garante della concorrenza e del mercato pare essere la santa protettrice delle assicurazioni. Così, si distruggono la concorrenza e il mercato Rca. Il settore Rca è florido: 2,5 miliardi di utile su 16 miliardi di fatturato non sono pochi. Le prime 5 compagnie governano più del 70% del mercato. C’è uno scambio: lo Stato applica alle assicurazioni le tasse più alte; le assicurazioni asciandogli hanno mano libera sulle tariffe e quindi sugli utili. Tutti i posti di controllo chiave sono gestisci da personaggi di matrice assicurativa, a protezione del sistema”.
Davide Galli: “Sono circondati da gente pulita e onesta”
Parola a Davide Galli, presidente FEDERCARROZZIERI: “Eravamo in pochi quando quest’avventura meravigliosa è partita. Siamo tantissimi, sempre di più. Addirittura da Aosta, dalla Sicilia. È dura: il governo gioca pesante, ma ‘sono circondati’. FEDERCARROZZIERI ha centrato il suo obiettivo: quando tutti dormivano, è stata creata perché ci si muovesse tutti insieme. Svegliando le associazioni dei consumatori e i sindacati confederati. E oggi, non per niente, c’è una mobilitazione. Oggi tutti voi colleghi, amici, associati da tutta Italia, protagonisti di quest’avventura dovete avere spazio e voce. Per alimentare una certezza: ‘Loro’, chi vuole quel ddl concorrenza, sono circondati. Da gente pulita e onesta”. Arriva poi il morso di Davide Galli: “Il presidente Ania dice spesso che noi carrozzieri indipendenti siamo dei banditi. Sui giornali, alla radio, in tv, senza un contraddittorio. Il presidente Ania lo vedo stanco: dice le stesse cose da 4 anni. E ora non è più credibile. Gli imprenditori carrozzieri non sono criminali, non hanno niente da nascondere e niente da temere. I criminali compaiono sulle prime pagine dei quotidiani: lì, compaiono non i carrozzieri, ma talvolta gli assicuratori”. Il riferimento è a strane manovre finanziarie, a fusioni incontrollate, alle autorità di controllo che hanno dimenticato di controllare. Galli è un fiume in piena: “Voi carrrozzieri indipendenti avete bisogno di un mondo diverso. Non dovete più subire i condizionamenti da una polizza assicurativa. Non dovete più subire un mercato dove la carrozzeria insalubre, che lavora sottocosto non rispettando le regole, che diventa fiduciaria della compagnia, debba decidere il prezzo della riparazione. La manodopera della carrozzeria insalubre, che non fa smaltimento rifiuti e vuota il diluente nel fosso, viene presa come modello per tutti: pazzesco. Un imprenditore sano, che svolge l’attività in trasparenza e in completa normativa, subisce un prezzo al ribasso che fa felici e ricche le assicurazioni: allucinante, io dico no a tutto questo”. La platea annuisce alla metafora di Galli: “I carrozzieri fiduciari, allattati dalla compagnia, credono di sopravvivere tranquillamente anche in futuro. In realtà, quello di cui si nutrono non è latte materno, è veleno. Che li intossicherà. Un lento strangolamento, in parallelo con la manodopera al ribasso. Se ne accorgeranno”. E sul perito assicurativo: “Nell’azienda del carrozziere, il perito, con il software fornito dalla compagnia, dice in quante ore il carrozziere riparare l’auto. A discapito degli automobilisti, che rischiano di avere in mano una vettura riparata alla bell’e meglio. A discapito della sicurezza stradale. A discapito del nostro futuro”.
Sono tutti coinvolti, anche i confederati
“Ho sempre il fuoco dentro, a favore della libertà di scelta e dei diritti degli automobilisti e dei carrozzieri. Se da qualche tempo sono rimasto un po’ più defilato, non è perché il sacro fuoco si stia spegnendo. Al contrario: desidero che FEDERCARROZZIERI non sia protagonista assoluta. Qui c’è un posto al Sole per tutti: soprattutto, per i colleghi dirigenti dei sindacati confederati. Questo ddl tossico dà ai confederati l’occasione per uscire allo scoperto e proclamare il buon operato. Non pestiamoci i piedi: serve unità di intenti, serve circondare il nemico anti-libertario e anti-concorrenziale: occorre solo essere costanti nella battaglia. Serve forse che tutti facciano un piccolo passo indietro, e che si arrivi a un accordo fruttuoso: in particolare, occorre che i confederati accettino di essere affiancati da tecnici competenti come quelli vicini a FEDERCARROZZIERI”.
“Secondo tempo”
Piccola pausa, ed eccoci al “secondo tempo” della mobilitazione. Roberto Barbarino, geniale delegato MO BAST!, ha illuminato i convenuti: “Il regime risarcitorio e il regime indennitario sembrano mescolarsi. Una confusione creata ad hoc per pregiudicare ancor più i diritti degli assicurati. Siamo al paradosso: c’è il diritto di scegliere di farsi del male. Scegliere di rinunciare ai propri diritti. Non possiamo permettere che questa confusione si amplifichi”. Non ha voluto mancare al dibattito il sottosegretario Cosimo Ferri (commissione Giustizia) che ha ribadito come sia necessario garantire la concorrenza attraverso la libertà di scelta e una stringente tutela del cittadino per mettere al centro la sicurezza di tutti. Invece, l’onorevole Paolo Russo, Forza Italia, ha lanciato interrogativi inquietanti relativi al ddl concorrenza: chi ispeziona il veicolo a quali costi? Chi paga installazione e disinstallazione della scatola nera? E poi: “Quando c’è da fare un regalo alle assicurazioni, tutto è rapido. Quando invece c’è da tutelare i consumatori, nasce la difficoltà. Esiste una evidente sperequazione. Questa battaglia va fatta con i partiti, nei partiti e se occorre contro i partiti”.
Erminia Mazzoni (responsabile nazionale per la politica europea del NCD) ha messo in luce come questo ddl concorrenza sembri “provenire da uno Stato che, invece di porsi come priorità la tutela dei cittadini seri e onesti, preferisce ipotizzare che i più siano disonesti e quindi punirli. È così che si favoriscono e si fomentano le forme di pregiudizio in danno di alcune categorie quali avvocati, carrozzieri, medici legali, patrocinatori”. Il senatore Sergio Puglia, Movimento 5 stelle, ha osservato come le compagnie assicurative abbiano di fatto scaricato il rischio d’impresa sugli assicurati: ”La proposta di legge da noi predisposta prevede, tra le altre, la reale portabilità delle polizze, la libertà di scelta del riparatore e propone di ripartire del contratto base. Lo sconto propagandato non nasce dalla riduzione del proprio compenso ma dalla riduzione dei nostri risarcimenti”. È il turno dell’onorevole Leonardo Impegno, PD: “Il ddl non mi piace, benché io sia della maggioranza. Come non mi era piaciuto l’articolo 8 per cui ho contribuito a spaccare il partito quando è servito. Non si può affrontate il tema assicurativo limitandosi a limitate i diritti dei cittadini. È in atto una vera e propria criminalizzazione del danneggiato. Il tema e molto più vasto rispetto a quanto contenuto nel ddl. Abbiamo un sistema assicurativo che non funziona più che sta implodendo. Il ddl non regolamenta la concorrenza, non offre trasparenza e non risolve le sperequazioni. Contribuirò decisamente a cambiarlo”. Mette in guardia dai pericoli del ddl concorrenza Andrea Colletti, M5S, accolto trionfalmente: norme che “colpiscono i diritti delle vittime tagliando drammaticamente sui risarcimenti unicamente per favorire ulteriori guadagni delle compagnie assicurative. Oggi il parlamento è molto debole, il governo molto forte. Sarà una battaglia dura. Per tanti motivi, inclusi i nuovi collaboratori forti e pro-assicurazioni di Renzi…”.
Da tutta Italia
Emozionante l’entrata in gioco di vari esponenti, un po’ da tutto lo Stivale. Orazio Spanesi della carrozzeria Spanesi: “Siamo nell’impossibilità di lavorare in sicurezza, di proseguire il nostro lavoro”. L’avvocato Gianpaolo Bizzarri ha portato una testimonianza di impegno, di grande valore, quella dell’approvazione da parte del consiglio regionale toscano, della mozione sottoscritta in modo trasversale, prima firmataria la consigliera
Lucia De Robertis (PD) che chiede si giunga in tempi brevi all’approvazione, in sede parlamentare, della proposta di legge del CNA recante “Modifiche al Codice delle assicurazioni private, di cui al decreto legislativo 7”. Oscar Zarri, presidente carrozzieri italiani: “Non è più tollerabile tutto quello che accade ai carrozzieri, non è più possibile tollerare di essere tacciati di delinquenza”. Ivano Vernazzano titolare dell’omonima carrozzeria: “Questo ddl è pura follia. Non solo non dovrebbe passare questa legge ma neppure dovrebbe essere permesso di proporla”.
Roberto Padovani, titolare della Carrozzeria Padovani di Aosta ha invitato tutti carrozzieri presenti a credere con forza che nell’indipendenza della categoria dai poteri forti. Giuseppe Panico, presidente Assopec, ha puntato sull’importanza di fare informazione, Massimiliano Canellini, presidente regionale Campania Aicis, ha ribadito la proposta di istituire un albo professionale dei periti assicurativi e una regolamentazione della formazione. Infine, Fabio Bergamo, scrittore, ha trasmesso un documento che chiarisce gli aspetti problematici del sistema assicurativo.
LOBBY “CARTA DI BOLOGNA” PER LA DIFESA DEI DIRITTI DEGLI ASSICURATI E DEI DANNEGGIATI
A Napoli, un coro di critiche ha messo in luce i veri obiettivi del disegno di legge:
● ridurre gli indennizzi per le vittime della strada calpestando il valore della vita umana;
● consegnare il mercato delle autoriparazioni nelle mani delle compagnie di assicurazione
abbassando la qualità delle prestazioni;
● togliere garanzie e diritti al danneggiato in cambio di uno sconto sulla polizza.
Ecco invece una vera riforma del settore che ispirata dalla Carta di Bologna
(www.cartadibologna.org) garantisca:
● l’ingresso di compagnie straniere e la riduzione della quota di mercato nelle mani di una sola compagnia al 10%;
● la libera scelta del medico legale e del carrozziere di fiducia;
● la terzietà del valutatore del danno (non può essere un perito a libro paga di chi deve indennizzare, ma un soggetto terzo non in conflitto di interessi);
● un’authority realmente indipendente estranea agli interessi del mondo finanziario e assicurativo, fuori da Banca d’Italia;
● tariffe collegate all’andamento dei profitti (più sono alti meno deve pagare l’assicurato) e a reali investimenti per la sicurezza stradale.
A sostegno di queste proposte le associazioni partecipanti hanno deciso di costituire la LOBBY “CARTA DI BOLOGNA” PER LA DIFESA DEI DIRITTI DEGLI ASSICURATI E DEI DANNEGGIATI.
Macchè concorrenza, solo aggiotaggio del mercato (argomento da attenzionare). AGGIOTAGGIO: Etimologia: derivato di aggio, sul modello del francese agiotage. Significato: speculazione (punibile per legge) sul crescere o diminuire del costo dei pubblici valori o sul prezzo di certe merci, allo scopo di avvantaggiarsi a danno dei risparmiatori o dei consumatori. «Chiunque, al fine di turbare il mercato interno dei valori o delle merci, pubblica o altrimenti divulga notizie false, esagerate o tendenziose o adopera altri artifizi atti a cagionare un aumento o una diminuzione del prezzo delle merci, ovvero dei valori ammessi nelle liste di borsa o negoziabili nel pubblico mercato, è punito con la reclusione fino a tre anni e con la multa da euro 516 a 25.822. Se l’aumento o la diminuzione del prezzo delle merci o dei valori si verifica, le pene sono aumentate. Le pene sono raddoppiate:
1. se il fatto è commesso dal cittadino per favorire interessi stranieri;
2. se dal fatto deriva un deprezzamento della valuta nazionale o dei titoli dello Stato, ovvero il rincaro di merci di comune o largo consumo.
Le pene stabilite nelle disposizioni precedenti si applicano anche se il fatto è commesso all’estero, in danno della valuta nazionale o di titoli pubblici italiani. La condanna importa l’interdizione dai pubblici uffici».
Chi favorisce l’aggiotaggio, sotto qualunque forma, è correo.
I correi sono i pupi o i pupari?
I correi sono i tentacoli del polpo, o sono i polpi stessi nella loro integrità (quest’ultima parola ovviamente è solo un eufemismo).