Ottimo editoriale di Tommaso Caravani, direttore di Car Carrozzeria. Buona Lettura
I carrozzieri esultano, per il momento la mozione sul risarcimento in forma specifica si è arenato: la mozione è stata rinviata a data da definirsi e le indicazioni dell’onorevole Capezzone, che ha valutato non urgente la materia del risarcimento in forma specifica, sembrano mettere una pietra tombale sulla faccenda.
Ovviamente però non è così, l’indennizzo in forma specifica è un cavallo di battaglia delle compagnie assicurative che conta numerosi supporter all’interno del parlamento e una nuova proposta è sempre dietro l’angolo. E allora, cari onorevoli che vi state occupando della questione, proviamo a fare un ragionamento differente: Il risarcimento in forma specifica è un rischio per gli automobilisti!
La formula, infatti, prevede che, se l’automobilista porta la propria vettura danneggiata in una carrozzeria contrattualizzata con la compagnia di assicurazione, ha diritto al risarcimento completo del danno: l’auto viene ripristinata senza alcun balzello burocratico e l’automobilista non anticipa una lira.
Effettivamente, la stessa cosa avviene quando il cittadino cede il credito alla carrozzeria, ma ciò, evidentemente, non è sufficiente.
Se però con il risarcimento in forma specifica porti l’auto da un’altra carrozzeria… paghi una franchigia (ma come, avevo ragione o no nell’incidente?).
Un altro punto è che la compagnia seleziona le carrozzerie della sua rete e stipula un contratto: che può avere più o meno vincoli, come ad esempio un costo della manodopera molto competitivo, oppure l’utilizzo di ricambi forniti dall’assicurazione, oppure un forfait per i ricambi utilizzati…
Ovviamente la carrozzeria lavorerà al meglio per realizzare la riparazione richiesta nei tempi stabiliti, alla fine della fiera è lei ad essere responsabile, anche penalmente, della riparazione effettuata.
Ma se la pressione è troppo gravosa, come si potrà fare a garantire che le riparazioni siano effettuate a “regola d’arte” (definizione infelice usata dal legislatore per definire un lavoro fatto bene, ma bene come?)?
Altro esempio, come automobilista, che garanzie avrei sui ricambi che l’assicuraizone mi propone? Perché dovrei accontentarmi di ricambi di concorrenza quando ho ragione di un tamponamento? Perché non posso usufruire della migliore carrozzeria della mia zona se all’incrocio avevo la precedenza? La stortura è tutta nel fatto che l’azienda che io pago (l’assicuratore) per garantirmi nel caso di un incidente in cui ho torno, è anche la stessa che ripaga me quando ho ragione. Ma l’RC-Auto, non è la kasko, è un’assicurazione obbligatoria, sono costretto a stipularla.
Quindi cari onorevoli, per semplificare il tutto basterebbe obbligare le assicurazioni a garantire maggiore efficienza, semplificare i contenziosi tra assicuratori e fare in modo che, se ho ragione, il perito della controparte sia costretto a vedere la vettura in pochissimo tempo (facciamo due/tre giorni?) altrimenti sia obbligata a pagare il fermo tecnico, in buona sostanza, forse sarebbe ora di dare una bella pedata al risarcimento diretto e tornare a un sistema in grado di autoregolarsi, senza bisogno di camere di compensazione e altri e vari ammennicoli burocratici che hanno fatto esplodere i costi per noi poveri mortali.
Un tempo si diceva: “chi rompe paga e i cocci sono suoi” non si capisce perché nell’auto non debba essere così…