Da Altalex: Rachidi ”liberalizzati”: un caso di propaganda legislativa inutile ed errata di Massimo Perrini e Settimio Catalisano.
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Ma dov’era l’ISVAP?
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Manager e sindaci alla resa dei conti sulle responsabilità, di Riccardo SabbatiniCronologia articolo24 marzo 2012. In questo articolo: Argomenti: Struttura delle società | Salvatore Ligresti | Unipol Assicurazioni | Amber | Isvap | Consob | Fausto Marchionni
C’è un instant book nel mondo della finanza che in questi giorni può contare su molti ed interessati lettori. Sono le 120 pagine della relazione dei sindaci di Fonsai consegnata lunedì all’ultima assemblea della società in risposta alla denuncia presentata dal fondo Amber. Ripercorrendo le operazioni immobiliari in conflitto d’interesse (cioè con le società dei Ligresti) nel corso degli anni, le consulenze d’oro (40 milioni) pagate al patron Salvatore Ligresti, i compensi stratosferici assegnati agli amministratori, il collegio sindacale ha segnalato molte circostanze sospette, perizie dubbie, transazioni non sufficientemente motivate e operazioni non passate attraverso il vaglio del Cda invitando quest’ultimo ad attivarsi per recuperare fondi ed anche a valutere iniziative legali. La prima domanda è d’obbligo: dov’erano in questi anni i sindaci mentre venivano consumate le “anomalie” segnalate oggi nella loro relazione? Intanto si sta per muovere lo stesso Cda di Fonsai dove siedono alcuni del soggetti chiamati in causa (Salvatore e Jonella Ligresti, l’ex ad Fausto Marchionni). Ed il consiglio, a quanto si è appreso, nella riunione convocata per lunedì, si appresta a nominare consulenti legali, finanziari e immobiliari per valutare la consistenza di eventuali abusi. Sulla questione, comunque, Consob ed Isvap hanno già acceso un faro. La Consob sta valutando attentamente il dossier. Può intervenire se riscontrasse “fatti censurabili” (articolo 2409) non denunciati al tribunale dai sindaci, incolpando quest’ultimi per omesso controllo (come ha fatto in passato per altre società). Anche l’Isvap, al lavoro sulla stessa pratica, potrebbe segnalare al magistrato “fatti censurabili”. Dopotutto molte delle vicende di cui parla il dossier sono emerse in seguito alle sue ispezioni. C’è poi il capitolo dell’azione di responsabilità, da promuovere di fronte ad un tribunale, qualora agli amministratori fossero addebitabili danni subiti dalla società. È l’assemblea degli azionisti che può decidere una simile iniziativa (anche su proposta dei sindaci). Ma è difficile che giunga a tanto un’assemblea controllata dalla famiglia Ligresti (attraverso Premafin). Ed anche quando Unipol si installerà al ponte di comando, ad aumento di capitale eseguito, scatterebbe comunque una manleva che i bolognesi hanno già garantito nei confronti dei vecchi amministratori. Già ma l’azione di responsabilità può essere portata avanti anche da soci minori con una partecipazione di almeno il 2,5 per cento del capitale. Amber non ha i numeri per farlo (è sotto al 2%). Ma Sator e Palladio (con l’8% complessivamente) ne hanno invece la possibilità. Semprechè non siano tentati dal concedere anch’essi una manleva qualora il loro progetto su Fonsai fosse preso in considerazione e dovessero negoziare un accordo con la Premafin dei Ligresti.
Iene insaziabili !