Queste sono cose che non ci piacciono.
Recupero indennizzi incidenti – Infermieri «talpe» in sei ospedali
C’erano delle «talpe» che segnalavano nome, cognome, indirizzo e prognosi di chi arrivava al pronto soccorso in seguito a incidenti stradali. Agivano ai Riuniti, alla Humanitas Gavazzeni, agli ospedali di Seriate, Alzano, Treviglio, Ponte San Pietro. Spedivano i referti via fax perché le informazioni arrivassero a qualche emissario di agenzie specializzate in recupero indennizzi. Il quale, spesso il giorno dopo la dimissione, suonava al campanello della vittima per offrire (ovviamente a pagamento) i propri servigi.
È a una delle ferite che scatta per prima il sospetto: ma come fanno ad avere i miei dati? È il febbraio 2009, la donna si presenterà dai carabinieri di Seriate, che- secondo l’accusa – tenteranno di «eludere le investigazioni, peraltro occultando gli elementi utili alle indagini», forniti dalla denunciante. L’inchiesta del pm Franco Bettini è partita da qui e all’inizio non contemplava il filone dell’Arma di Zogno. Gli inquirenti hanno scoperto che le informazioni approdavano in particolare a un’agenzia di Bergamo specializzata negli inindennizzier incidenti stradali.
Il titolare e un collaboratore sono finiti sotto inchiesta per rivelazione e utilizzo del segreto d’ufficio. Per l’accusa avevano i loro informatori all’interno dei pronto soccorso.
Professionisti e non che in tempi di crisi (ma forse..vecchie e cattive abitudini), fanno a gara con la professione più antica del mondo.