Giustizia: Pdl-Pd puntano ok Senato Ddl riforma forense senza modifiche
(Il Sole 24 Ore Radiocor) – Roma, 27 nov – “La riforma forense procede speditamente, pur in presenza di 211 emendamenti, di cui 60 ritenuti inammissibili. Sono stati gia’ illustrati tutti gli emendamenti e per domattina alle ore 8,50 sono previsti i pareri di relatori e Governo. Non si potra’ invece procedere al voto in assenza del parere della Commissione Bilancio”. Lo afferma il senatore Filippo Berselli, presidente della commissione Giustizia del Senato
“La commissione Giustizia, quindi – aggiunge in una nota – sta facendo tutto quanto di sua competenza per giungere al piu’ presto all’approvazione definitiva della legge nel medesimo testo licenziato dalla Camera. Non ci sarebbe piu’ tempo, infatti, per una quarta lettura e non si deve vanificare l’enorme e proficuo lavoro fatto dal Parlamento dall’inizio della Legislatura ad oggi, anche in funzione della sollecitazione espressa a larghissima maggioranza nei giorni scorsi dall’avvocatura in occasione del congresso nazionale di Bari”. Sulla questione interviene anche il capogruppo del Pd in commissione, Silvia Della Monica. “I senatori del Pd in commissione Giustizia – afferma – condividono l’esigenza gia’ espressa dai colleghi della Camera di favorire la rapida approvazione del ddl sulla riforma forense. Le critiche al Ddl fatte dalle associazioni di categoria sentite in commissione Giustizia – prosegue Della Monica – colgono effettivamente alcuni punti deboli del provvedimento come l’accesso dei giovani alla professione, la loro selezione rispetto al merito, le specializzazioni, la formazione continua, la distinzione delle funzioni ordinamentali da quelle disciplinari, tutte critiche fondate ma che potranno e dovranno essere affrontate nella prossima legislatura. Non c’e’ tempo infatti per un ulteriore passaggio alla Camera”.
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Sono stati dichiarati inammissibili gli emendamenti presentati al decreto legge sulla crescita che puntavano a reintrodurre la mediazione obbligatoria, sia pure a termine fino al 2017. Tra gli altri emendamenti dichiarati inammissibili in commissione Industria del Senato, riferisce la relatrice Simona Vicari (Pdl), anche quelli sulla riforma delle Camere di Commercio. In tutto sono 86 le proposte dichiarate inammissibili sugli articoli 37 e 38. L’emendamento all’articolo 34 che prevedeva la trasformazione di Enit in Spa, riferisce ancora Vicari, è stato ritirato.
Le reazioni dell’Avvocatura
Anf: Perifano, decisione corretta – Associazioni dell’avvocatura soddisfatte della dichiarazione di inammissibilità arrivata dalla Commissione Industria del Senato sugli emendamenti al dl sviluppo che puntavano a reintrodurre la mediazione obbligatoria. “È stata ristabilita la correttezza dei percorsi parlamentari, perché questi emendamenti inseriti di soppiatto in una legge di conversione che parla di tutt’altro erano una forzatura inaccettabile, contro la quale giustamente l’Avvocatura ha fatto subito sentire , con forza, la sua voce”, dichiara in una nota il segretario dell’Associazione Nazionale Forense, Ester Perifano.
Oua: un colpo alle lobby – Per l’Oua, L’Organizzazione unitaria dell’avvocatura, “è stato sventato l’ultimo colpo di mano delle lobby della privatizzazione della macchina giudiziaria, è stata così tutelata la decisione della Consulta che aveva bocciato l’obbligatorietà della mediazione. Un istituto che ha chiari profili di incostituzionalità”. L’Oua chiede inoltre al ministro della Giustizia Severino di aprire un tavolo di concertazione su questo punto.
Avvocati Per la mediazione: un problema che esiste – Invito accolto da Lorenza Morello, presidente di Avvocati Per la Mediazione, che rileva: “È stata criticata la collocazione di un emendamento in un provvedimento che parlava di tutt’altro, e che per un riordino legislativo sarebbe stato da collocare altrove”, ma “ciò non toglie che, mai come in questi giorni, carta stampata, web, radio e tv stanno finalmente parlando di mediazione”. “Non è la mediazione ad avere fallito – aggiunge – ma la magistratura ordinaria, così come attualmente gestita e strutturata, ad aver fatto scappare gli investitori esteri che non sono disposti ad attendere 10 anni la soluzione di un problema che può bloccare il loro business, e che all’estero risolvono in un paio di mesi”.(ANSA).
Con la mediazione, il consumatore si trovava ad affrontare (sempre a sue spese) un’ulteriore muro di gomma, nel quale (in alcuni casi) rischiva di rimanere incastrato e senza poter accedere alla giustizia. Chi la pensa diversamente dirà che è stata un’occasione persa ..ma gli addetti ai lavori sanno benissimo che l’impostazione di questo nuovo istituto si sarebbe rivelato si un risparmio per lo stato, ma anche un forte limite all’azione stragiudiziale prima ed eventualmente legale poi.
In poche parole, un tentativo (anche se non specificatamente dichiarato) di privatizzare la giustizia.
Purtroppo questa è una delle tante p****te che per ora si è riusciti a bloccare..per ora!!!
Il peggio verrà quando metteranno le mani sulla costituzione!!!
Le lobby, continuano comunque con la loro agenda.. ora bisogna riporre l’attenzione sulle nuove tabelle per le macropermanenti, le compagnie in primis premono per abolire quelle di Milano, perchè temono di ritrovarsele fra qualche anno anche sui microdanni… alcune lotte sono in atto, la corte europea l’anno prossimo esprimerà un suo parere in merito… vedremo ..anzi speriamo bene!!