In un momento di particolare difficoltà per la nostra categoria (riforma della professione forense, tabelle macro-permanenti, lesioni di lieve entità) qualcuno ritiene sia utile alimentare una sterile quanto fastidiosa polemica.
Pubblico infatti integralmente la lettera del presidente ANEIS, giunta da più parti, il cui contenuto e il tono non meritano francamente alcuna replica salvo una: mai, e sottolineo mai, ho contestato l’operato del Presidente Molinari al quale mi legano profondi sentimenti di stima e amicizia.
Et de hoc satis.
Stefano Mannacio
“Spacchiamo la faccia” alla mediazione civile obbligatoria:
Da http://www.Cassazione.net: FOCUS
Appello a Monti: «Mediazione da rinviare». Scioperi al via: avvocati 15-23 marzo, Gdp da oggi al 16
Gli organismi forensi citano l’ordinanza del tribunale di Varese sull’usucapione che Cassazione.net ha pubblicato per prima
di: Dario Ferrara LUNEDI’ 12 MARZO 2012
Dal sito del OUA: COMUNICATO STAMPA
GIUSTIZIA E LIBERALIZZAZIONI, SI FERMANO I TRIBUNALI: DA DOMANI FINO AL 23 MARZO SCIOPERO DEGLI AVVOCATI. NEL PRIMO GIORNO DI ASTENSIONE SI TERRÀ A ROMA LA MANIFESTAZIONE NAZIONALE A PIAZZA CAVOUR. IL 23 E 24 A MILANO CONGRESSO STRAORDINARIO FORENSE
OGGI, ALLE 15, INCONTRO CON IL MINISTRO PAOLA SEVERINO
Alla vigilia dell’astensione dalle udienze dal 15 al 23 marzo e della giornata di manifestazione nazionale che si terrà domani, a Roma, in Piazza Cavour, il presidente dell’Organismo Unitario dell’Avvocatura, Maurizio de Tilla, evidenzia l’importanza di queste giornate di protesta, ricorda che culmineranno con l’apertura del Congresso Straordinario Forense a Milano (23 e 24 marzo), e sottolinea le ragioni dello sciopero, prima dell’incontro di oggi pomeriggio con il Ministro della Giustizia, Paola Severino: «Domani arrivano a Roma migliaia di avvocati, mentre in tutta Italia 230mila legali incrociano le braccia contro la rottamazione della macchina giudiziaria, le liberalizzazioni selvagge e per chiedere una vera riforma della giustizia. Oggi incontreremo il Ministro Severino e rappresenteremo le ragioni di chi difende i diritti dei cittadini anche fuori dalle aule dei Tribunali». «Al Governo – continua – abbiamo chiesto di cogliere le diverse sollecitazioni che provengono dalla società civile, dagli avvocati in concreto, dalle stesse forze politiche, dal Parlamento, per quanto riguarda sia le liberalizzazioni sia gli interventi sulla giustizia. Oltre al nodo delle tariffe, abbiamo posto anche altre questioni: il rinvio dell’entrata in vigore delle materie escluse dalla conciliazione obbligatoria, condomini e incidenti, in attesa dei pronunciamenti della Corte Costituzionale e delle Corte di Giustizia Europea. Un bilancio critico di questo sistema e dei dati emersi dallo stesso Ministero che ne certificano il fallimento per le finalità deflattive, nonché della scarsa adesione dei cittadini, visti i costi eccessivi. L’eliminazione della norma che consente la presenza di soci di capitale negli studi professionali, perché portatrice di evidenti conflitti di interessi, di ingerenze malavitose (riciclaggio) e perché è del tutto inutile per aumentare la competitività del settore». «Infine – conclude de Tilla – abbiamo auspicato che si ritorni a dialogare, chiedendo al Ministero un tavolo di confronto per evitare l’inutile e dannosa chiusura di piccoli Tribunali e uffici di giudici di pace e per discutere del riequilibrio sul territorio del servizio giustizia, preservando i presidi di legalità e sicurezza. Ma anche per cominciare ad analizzare le decine di proposte concrete avanzate dagli avvocati per far funzionare davvero la macchina giudiziaria, contenute nel “Decalogo Oua” e nel “Patto per la Giustizia e i Cittadini”: innovazione, estensione (reale) del processo telematico, tribunali tecnologici, manager e aziendalizzazione, diffusione delle prassi positive, autogestione delle risorse e degli uffici, riforma del giudice laico, implementazione di meccanismi extragiudiziali volontari. Anche oggi, alla vigilia dello sciopero che prende l’avvio domani fino al 23 marzo, al Ministro Severino ribadiremo questa nostra impostazione: fermi nei principi, pronti e disponibili nelle proposte». Roma, 14 marzo 2012