L’AIFVS plaude alla sinergia tra Governo e Camera contro la riduzione dei risarcimenti alle vittime della strada La Aifvs esprime grande soddisfazione per l’ascolto e la comprensione dimostrata dal Governo e dalla Camera all’appello lanciato dalla stessa AIFVS per il ritiro dell’abnorme provvedimento di riduzione dei risarcimenti alle vittime della strada, contrario ad ogni senso umano di solidarietà, al principio europeo e costituzionale del risarcimento integrale, alla pronuncia della Cassazione sui valori congrui risarcitori delle tabelle del Tribunale di Milano,alla evoluzione giurisprudenziale sul risarcimento del danno non patrimoniale.
Un appello subito rivolto da tutte le sedi dell’AIFVS al Presidente della Repubblica a non firmare il dpr del 3 agosto scorso e al Governo a ritirare il provvedimento, la cui iniquità a danno delle vittime della strada è stata subito recepita dal Sottosegretario Stefano Saglia del Ministero dello Sviluppo economico: il 28 settembre scorso, il Sottosegretario Saglia,consultatosi con l’AIFVS quale parte sociale rappresentativa dei diritti delle vittime della strada, ha manifestato comprensione del problema ed ha assicurato il suo fattivo interessamento, di cui ha dato atto anche dichiarando il consenso del Governo alla votazione della Camera.
Dopo la bocciatura della mozione Valducci del PDL, che di fatto riduceva i risarcimenti, la quasi unanimità raggiunta sulla mozione Pisicchio (428 voti a favore e solo 6 contrari) – che impegna il Governo a ritirare il provvedimento del 3 agosto scorso sulle tabelle delle menomazioni all’integrità psicofisica da 10 a 100 punti di invalidità e a definire un nuovo regolamento con l’utilizzo della tabella del Tribunale di Milano – dimostra che va riconosciuto il peso di un problema e per la sua soluzione va costruita la necessaria convergenza bipartisan, superando distruttive opposizioni.
Riconosciamo al Governo tramite il Sottosegretario Saglia l’apertura al confronto e la disponibilità alla convergenza: l’approvazione della mozione Pisicchio in nome del Popolo Italiano alla Camera dei Deputati, fa assurgere alla tabella del Tribunale di Milano la qualifica di Tabella unica nazionale, ritenendo i valori minimi in essa espressi come limiti per definire congrui i risarcimenti.
Giuseppa Cassaniti Mastrojeni presidente AIFVS
(Pubbl. AIFVS 27/10/2011)
Noi continuiamo ad inviare fax ed a tentare di svegliare i colleghi (che dormono il sonno di quelli che si credono FURBI!!!), però chiedo se sia possibile avere qualche notizia in più per il convegno del 10 novembre prossimo in modo da potersi organizzare per la partecipazione. Grazie.
Anch’io desidererei avere notizie più esaustive sul convegno del 10 Novembre a Roma.
Almeno gli orari e la sede.
Dovremo fare sentire alla politica che la nostra vigilanza, sia sulle Tabelle che sulla Riforma Forense, e’ concentrata sui bisogni della società civile, e non sugli appetiti delle lobby e delle corporazioni.
Fatti, non parole. Dopo tanti bla-bla di noti personaggi, dove nessuno era riuscito, ecco il risultato ottenuto dal ns. portavoce, Stefano Mannacio:
(e-mail inviata a Stefano Mannacio)
Da: Giuseppa Cassaniti – AIFVS
Inviato: giovedì 27 ottobre 2011 12.19
A: smannacio@tiscali.it
Oggetto: AIFVS comunicato
Caro dott. Mannacio, Il primo sentito grazie va rivolto a lei, che ha pensato all’incontro con Saglia e si è fattivamente impegnato per realizzarlo, riuscendo con la sua tenacia a far sì che le difficoltà non avessero il sopravvento. Sono contenta di come sono andate le cose, penso che il convegno servirà a
rafforzare la convinzione che non si possono calpestare i diritti delle vittime. In allegato il comunicato che ho inviato alle agenzie Ansa, Agi, Adnkronos, e che ora invierò alle stesse autorità politiche a cui avevo inviato l’appello a non firmare il DPR e a ritirarlo: Presidente della Repubblica, Presidente del
Consiglio, Ministri della Salute, dello Sviluppo Economico, della Giustizia, del Lavoro e delle Politiche Sociali.
Un caro saluto. Pina Cassaniti Mastrojeni
Che dire ancora (n.d.s.)
Ecco cosa ci fanno dei soldi distratti dai “Risarcimenti A Persona”, utilizzando anche i nostri personali delle polizze RCA:
Da http://www.leggioggi.it 2-11-2011, 08:10:
Caso UNIPOL: arrivano le condanne. La sentenza del Tribunale di Milano: condannati l’ex amministratore delegato e i suoi vice. Nuova condanna anche per l’ex governatore della Banca d’Italia, Fazio. E’ arrivata il 31-10-2011, dopo tre giorni di camera di consiglio, la sentenza della prima sezione penale del Tribunale di Milano, sul caso della tentata scalata alla Banca Nazionale del Lavoro da parte di UNIPOL. In primo grado, il Tribunale ha condannato tredici dei ventuno imputati coinvolti nella vicenda; tra loro, gli immobiliaristi Stefano Ricucci e Danilo Coppola, e il finanziere Emilio Gnutti, per il quale invece la Procura aveva chiesto l’assoluzione. Tre anni e mezzo di reclusione anche per l’ex Governatore della Banca d’Italia Antonio Fazio, colui che avrebbe dovuto essere arbitro imparziale e che invece, nella partita per conquistare la BNL, ebbe un ruolo da vero e proprio giocatore. Fazio e Consorte erano già stati condannati in primo grado lo scorso 28 maggio per la tentata scalata all’Antonveneta da parte del Banco Popolare Italiano, rispettivamente a quattro anni di reclusione il primo e a tre anni il secondo. “Una condanna ingiustificata, siamo costernati”, ha commentato il legale di Fazio, dopo la sentenza. La mannaia del Tribunale si è abbattuta soprattutto su UNIPOL: tre anni e dieci mesi la condanna inflitta all’ex numero uno della società bolognese di assicurazioni, Consorte Giovanni; il suo braccio destro, Sacchetti Ivano, è stato invece condannato a tre anni e sette mesi di reclusione. “Sono un capro espiatorio”, queste le prime parole di Consorte dopo il verdetto. Condannati anche l’editore e costruttore Francesco Gaetano Caltagirone (tre anni e sei mesi) e l’attuale amministratore delegato di UNIPOL, Carlo Cimbri (tre anni e sette mesi). Assolto invece l’ex responsabile della vigilanza di Bankitalia, Francesco Frasca. Gli imputati sono accusati a vario titolo di aggiotaggio, ostacolo all’attività di vigilanza, insider trading. La vicenda ha inizio nel 2004, quando scoppia la c.d. “Bancopoli”, ovvero l’insieme degli scandali finanziari che vede al centro le tentate scalate a BNL e ad Antonveneta da parte di UNIPOL e BPI, condotte, secondo i p.m., attraverso un patto parasociale tenuto segreto, rastrellamenti di azioni attraverso denaro ottenuto mediante illeciti aumenti delle commissioni bancarie e manipolazioni del valore delle azioni. L’inchiesta raggiunge l’apice nel 2005, nell’estate dei c.d. “Furbetti del quartierino” (Ricucci e Coppola), con il sequestro delle azioni Antonveneta detenute da BPI, cui amministratore delegato è Gianpiero Fiorani, che ha già patteggiato. L’inchiesta si allarga, arrivando a coinvolgere l’allora governatore della Banca d’Italia Antonio Fazio, costretto qualche mese dopo alle dimissioni dalle pressioni del Parlamento, che si sarebbe allontanato dal suo ruolo di arbitro super partes, per favorire le cordate italiane. Coinvolti anche l’ex numero uno di UNIPOL, Consorte, e i suoi vice, Sacchetti e Cimbri, e l’editore Caltagirone. Ad accomunarli, la fallita tentata scalata da parte del gruppo finanziario bolognese a BNL, oggetto anche di un’offerta pubblica di acquisto da parte della spagnola Banco Bilbao Vizcaya Argentaria. Sullo sfondo, la contesa tra l’olandese ABN Amro e la Bpl di Fiorani per l’Antonveneta. Irrilevanti ai fini giudiziari sono state invece considerate le intercettazioni telefoniche tra Consorte e Piero Fassino. A passare agli annali la frase dell’allora segretario dei Ds : “Abbiamo una banca!”.